Vocabolario delle parole più usate

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Termine Definizione
CANCELLAZIONE D'IPOTECA

Operazione che consente l'eliminazione di un'iscrizione ipotecaria e dei relativi effetti dai registri immobiliari.

Con l’introduzione del decreto Bersani la cancellazione può essere fatta direttamente dalla Banca senza nessun onere per il debitore o con atto notarile. Infatti dopo aver pagato interamente il mutuo contratto con una banca o una società finanziaria o un ente previdenziale, il cittadino-consumatore per avere la piena disponibilità del proprio immobile non si dovrà più fare carico di adempimenti e spese (notaio e quietanza da parte dell’istituto finanziario). L’ipoteca si estingue automaticamente sia una volta completato il pagamento del mutuo, sia alla sua scadenza naturale, a prescindere dalla durata. Il cittadino riceverà automaticamente e senza spese la quietanza di avvenuto pagamento da parte dall’istituto finanziario il quale ne trasmetterà una copia all’Agenzia del Territorio (conservatoria dei registri immobiliari) secondo modalità fissate da un provvedimento che l’Agenzia emanerà entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione. Il Conservatore dei Registri immobiliari procederà d’ufficio a cancellare definitivamente l’ipoteca decorsi 30 giorni dal momento in cui ha ricevuto la quietanza da parte dell’istituto finanziario. Per i vecchi mutui già estinti e per i quali non sia stata ancora cancellata l’ipoteca, il cittadino può usufruire della nuova procedura richiedendo all’istituto finanziario la quietanza di avvenuto pagamento con lettera raccomandata.

CAPARRA

Clausola inserita in un contratto per rafforzare il vincolo contrattuale. Se una delle parti si rende inadempiente agli obblighi assunti, questa è tenuta a pagare la somma stabilita. La caparra può essere confirmatoria o penitenziale. La confirmatoria consiste nel consegnare all'altra parte una somma di denaro a conferma del vincolo assunto e a titolo di acconto sul prezzo dovuto; se invece inadempiente è la parte che ha ricevuto la caparra, l'altra parte può recedere dal contratto e pretendere il doppio di quanto aveva dato. Diversa è la funzione della "caparra penitenziale" che costituisce il corrispettivo del diritto di recedere convenzionalmente dal contratto: chi recede perde la caparra data o deve restituire il doppio di quello che ha ricevuto

CAPITALE

Insieme di beni che tendenzialmente producono reddito.

Nel caso dei mutui si intende, l’ammontare del debito contratto con una banca o quella parte di rata che serve a restituire, nel tempo stabilito, il finanziamento richiesto.

CARTA DI CREDITO

Viene rilasciata al richiedente sulla base di un contratto stipulato con la banca o la società emittente; questa invia al titolare l’elenco (estratto conto) degli acquisti effettuati a scadenze fisse (di solito mensili). Il titolare è tenuto a restituire alla banca o alla società emittente l’importo complessivo degli acquisti effettuati in un’unica soluzione il mese successivo, senza spese di interessi; in genere ciò avviene attraverso l’addebito automatico del proprio conto corrente. Se il contratto lo prevede il pagamento può avvenire ratealmente; in questo caso viene addebitato un interesse ad un tasso definito contrattualmente. L’uso della carta di credito avviene in genere attraverso l’apposizione della propria firma, conforme a quella apposta sul retro della carta, sulla ricevuta di pagamento. La carta viene rilasciata dalla banca o dalla società emittente dopo una valutazione della solvibilità del cliente, cioè della sua capacità a restituire le somme che, pur se per un breve lasso di tempo, gli vengono anticipate.

CARTA DI DEBITO

Viene, di norma, rilasciata da una banca su sua iniziativa o su richiesta del proprio cliente che deve necessariamente detenere un conto corrente. La carta consente di effettuare un’ampia gamma di servizi di pagamento presso gli ATM (ad esempio: visualizzazione saldo conto, ricariche telefoniche, ecc.). Le operazioni di pagamento o di prelievo di contante sono addebitate nel conto corrente del titolare pressoché contestualmente alla transazione effettuata. Pertanto, nel momento di utilizzo della carta di debito, deve essere disponibile sul conto corrente ad essa collegato il controvalore dell’acquisto effettuato e/o della somma prelevata in contanti.

CARTA REVOLVING (credito rotativo)

Le carte revolving mettono a disposizione dell'utente una vera e propria riserva di denaro sulla quale contare per effettuare acquisti o prelievi di contante. Ad ogni utilizzo la disponibilità della carta diminuisce, allo stesso tempo man mano che il titolare rimborsa le spese con comode rate mensili la disponibilità sulla carta si ripristina. I rimborsi avvengono di norma con una rata minima che viene in genere scelta dal cliente alla sottoscrizione del contratto. Tale rata può essere fissata in valore assoluto (es. 50 euro al mese) oppure in percentuale (es. il 10 % dell'importo dovuto). Ad ogni rimborso si ricostruisce il credito originale messo a disposizione dalla carta. Gli interessi delle carte revolving sono calcolati in base ai parametri Tan (vedi voce specifica) e Taeg (vedi voce specifica). Il TAEG comprende: tasso di ingresso – tasso a regime – spese di istruttoria – spese gestione incasso rata – spese amministrative – invio estratto conto.

I limiti di spesa, in genere, i limiti di credito concessi su una carta revolving sono decisi dall'emittente in base ad una valutazione dell' affidabilità finanziaria del richiedente.

Attenzione: la facilità con cui banche e finanziarie rilasciavano le carte revolving, l’uso poco accorto da parte del famiglie di questo strumento finanziario, unito al tasso d’interesse poco chiaro a volte vicino alle soglie del Tasso di usura, e la non chiarezza dei modi di rimborso, hanno portato in molti casi ad un sovraindebitamento delle famiglie che, con la crisi economica e la riduzione dei redditi, si trovano nella impossibilità di far fronte agli impegni assunti. In questi casi bisogna chiamare subito Progetto Insieme.

CARTE DI PAGAMENTO

Le carte di pagamento sono tessere plastificate che consentono di effettuare pagamenti senza l’utilizzo del contante. Esse sono divenute nel tempo la modalità di pagamento più diffusa per gli acquisti di beni e servizi presso gli esercizi convenzionati, in Italia e all’estero, ma anche per quelli effettuati tramite Internet e, talvolta, per via telefonica. E’ necessario bloccare immediatamente una carta di pagamento persa o sottratta. Le carte di pagamento vengono tradizionalmente distinte in:

  • carte di credito,

  • carte di debito,

  • carte prepagate.

CARTE PREPAGATE

Sono quelle che incorporano un potere d’acquisto pagato in via anticipata dal portatore della carta all’emittente, senza altro requisito di solvibilità o di detenzione di conti correnti. Il potere di acquisto caricato sulla carta è spendibile presso: l’emittente stesso (c.d carte monouso), che fornisce in proprio beni o servizi (ad esempio: pedaggi autostradali, servizi di telefonia) ovvero una molteplicità di esercenti (c.d. carte multiuso o borsellini elettronici).

CASSA INTEGRAZIONE

La cassa integrazione guadagni ordinaria è un intervento a sostegno delle imprese in difficoltà che garantisce al lavoratore un reddito sostitutivo della retribuzione. La cassa integrazione guadagni ordinaria spetta agli operai, impiegati e quadri delle imprese industriali in genere e delle imprese industriali e artigiane del settore edile e lapideo, esclusi gli apprendisti, in caso di sospensione o contrazione dell'attività produttiva per situazioni aziendali dovute a:

  • eventi temporanei e non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori;

  • situazioni temporanee di mercato.

L'importo corrisponde all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata per le ore di lavoro non prestate. L'importo del trattamento ordinario non può però superare un limite massimo mensile stabilito di anno in anno (per il 2009 è di € 886,31 ed è elevato a € 1.065,26 in caso di retribuzione mensile superiore a € 1.917,48).

Nel settore edile e lapideo, quando la CIG è stata determinata da eventi metereologici, il limite è incrementato del 20% (per il 2009 è di 1.063,57 ed è elevato a € 1.278,31 in caso di retribuzione mensile superiore a € 1.917,31).

I periodi di Cassa integrazione guadagni sono utili per il diritto e per la misura della pensione . Per quanto tempo: la cassa integrazione può essere concessa per un massimo di 13 settimane, più eventuali proroghe fino a 12 mesi. In determinate aree territoriali il limite è elevato a 24 mesi.

Per le imprese edili e per quelle del settore lapideo la durata massima, in caso di sospensione del lavoro, è di 13 settimane; è di 52 settimane quando deriva da una riduzione dell'orario di lavoro. Se il lavoratore in Cassa integrazione svolge contemporaneamente attività retribuita senza averlo prima comunicato alla propria Sede Inps, decade dal diritto alla prestazione.

In caso di comunicazione preventiva la prestazione è sospesa per la durata dell'attività lavorativa. Nel caso in cui la domanda sia respinta l'interessato può presentare ricorso, in carta libera, al Comitato Prestazioni Temporanee della Direzione Generale dell'Inps, entro 30 giorni dalla data di ricezione della lettera con la quale si comunica il rifiuto.

Il ricorso, indirizzato al Comitato Prestazioni Temporanee, può essere:

  • presentato agli sportelli della Sede dell'Inps che ha respinto la domanda;

  • inviato alla Sede dell'Inps per posta con raccomandata con ricevuta di ritorno;

  • presentato tramite uno degli Enti di Patronato riconosciuti dalla legge. Al ricorso vanno allegati tutti i documenti ritenuti utili.

CATASTO

Il catasto è l'inventario dei beni immobiliari esistenti in uno Stato.

Scopo principale del catasto è quello fiscale.

Altre funzioni secondarie ne derivano in quanto dalla consultazione dei registri catastali si possono rilevare l'accertamento della proprietà, la stima delle unità immobiliari, la stima dei terreni. Esistono diverse categorie catastali e la formazione delle categorie consiste nell'individuare in ciascuna zona le varie categorie di immobili. La qualificazione si basa nel distinguere gli immobili in funzione della loro destinazione ordinaria e permanente. Ogni categoria catastale viene suddivisa in tante classi quanti sono i gradi notevolmente diversi delle rispettive capacità di reddito. Alla classe di minor reddito viene attribuito il n.1, alla classe di maggior reddito il numero più alto.

CENTRALE DEI RISCHI - CR

La Centrale dei rischi (CR) è un sistema informativo sull'indebitamento della clientela delle banche e delle società finanziarie vigilate dalla Banca d'Italia; ha l'obiettivo di contribuire a migliorare la qualità degli impieghi del sistema creditizio ed, in ultima analisi, accrescerne la stabilità.

Gli intermediari che partecipano alla Centrale dei rischi comunicano alla Banca d'Italia l'esposizione nei confronti dei propri clienti e ricevono, per ciascuno di essi, le informazioni sulla complessiva posizione di rischio verso il sistema creditizio.

Una sezione della centrale rischi è rivolta alle segnalazioni delle “sofferenze“ delle Banche.

CERTIFICATO CATASTALE

E' un documento rilasciato dall'Ufficio del Catasto da cui risultano gli estremi identificativi di un immobile, la classificazione di fabbricati o terreni rispetto alla rendita catastale e l'indicazione del proprietario.

CESSIONE DELLO STIPENDIO

Il nome Cessione del Quinto di Stipendio deriva dal fatto che l’importo massimo della rata di rimborso del prestito non può superare il valore di 1/5 ( cioè il 20%) dello stipendio mensile netto continuativo La durata massima consentita è di 120 mesi e la minima abitualmente non e’ inferiore ai 36 mesi. Il termine massimo della durata non può, di norma, eccedere il termine del rapporto di lavoro e il pensionamento. Oggi è possibile l'accesso alla cessione del quinto dello stipendio anche da parte dei pensionati ed in questo caso al scadenza non può eccedere l'90 esimo anno. La legge prevede che al momento della stipula del contratto la società finanziaria stipuli anche una assicurazione sui rischi vita ed impiego. Chi può contrarre il prestito? Come previsto dall'ultima versione del D.P.R. 180/50 (aggiornato dalla Legge 14 maggio 2005, n. 80), questa tipologia di prestito è destinata a tutte le categorie di lavoratori dipendenti, sia dello Stato e del comparto para-statale che delle aziende private. Nella stessa legge 80/05 è stata estesa la possibilità di cedere parte della propria retribuzione anche ai pensionati di tutti gli Enti Pensionistici. Chi può erogare il prestito? Il D.P.R. 180/50 individua i soggetti autorizzati ad erogare il prestito all'articolo 15, dove recita: «Sono ammessi a concedere prestiti agli impiegati e salariati dello Stato ed ai personali di cui agli articoli 9 e 10, verso cessione di quote di stipendio o salario, soltanto gli istituti di credito e di previdenza costituiti fra impiegati e salariati delle pubbliche amministrazioni, l'Istituto nazionale delle assicurazioni, le società di assicurazione legalmente esercenti, gli istituti e le società esercenti il credito escluse quelle costituite in nome collettivo e in accomandita semplice, le casse di risparmio ed i monti di credito su pegno». La particolarità di questa soluzione di finanziamento è che il rimborso avviene con trattenuta della rata direttamente in busta paga. Tale peculiarità fa si che il rischio di insolvenza volontaria del debitore venga abbattuto fortemente, visto che, una volta dato il proprio consenso alla trattenuta in busta paga, il cedente non può più revocare il pagamento. Da ciò deriva anche che, in virtù della forma tecnica del prodotto, è previsto il coinvolgimento del datore di lavoro nell'estinzione del finanziamento quale condizione fondamentale per l'erogazione del prestito. In buona sostanza sarà il Datore di Lavoro a pagare la rata alla Banca trattenendo contestualmente l'importo dalla busta paga del proprio dipendente. Il Datore di Lavoro è obbligato ad accettare una richiesta di Cessione del Quinto da parte di un dipendente. La sottoscrizione del contratto lo vincola a due precisi obblighi:

  1. a trattenere la rata indicata nel contratto dalla busta paga del dipendente e a versarla alla Banca erogante il prestito. Questo obbligo persiste per tutta la durata del piano di ammortamento ma solo se c'è una busta paga su cui addebitare la rata. In caso di cessazione o sospensione della busta paga per qualsivoglia motivo (dimissioni, licenziamento, aspettativa ecc.) il datore di lavoro è legittimato a interrompere il pagamento della rata. Il Datore di Lavoro non è mai responsabile del corretto pagamento del prestito ma viene semplicemente incaricato del pagamento della rata.

  2. in caso di dimissioni o licenziamento dovrà trattenere ogni somma maturata dal dipendente presso l'azienda e versare tale somma alla Banca erogante. Questa la utilizzerà per estinguere totalmente o parzialmente il debito residuo. È il caso, principalmente, della liquidazione maturata ma anche di ogni altra somma maturata al momento della comunicazione delle dimissioni/licenziamento: ultimo stipendio, rateo tredicesima, ferie non godute ecc.

Nessun altro obbligo è previsto per il Datore di Lavoro. Struttura finanziaria: Come qualsiasi prodotto finanziario estinguibile secondo la formula della rateizzazione, elementi finanziari principali di tale operazione sono:

  1. la rata la cui entità viene determinata entro una soglia massima pari al quinto dello stipendio percepito dal debitore. Tale importo, una volta determinato contrattualmente, resta fisso durante l'intero piano di ammortamento

  2. periodicità delle rate di rimborso, previste dal legislatore con cadenza mensile;

  3. la durata del finanziamento, stabilita entro un massimo di dieci anni (120 mensilità), compatibilmente con la data di andata in pensione (o stato di quiescenza) del dipendente. il tasso d'interesse (tasso annuo nominale o TAN), previsto fisso dal legislatore per tutta la durata del finanziamento, e la struttura dei costi dell'operazione, sintetizzati dal Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG) e dall'Indicatore Sintetico di Costo (ISC).

Attenzione: I prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione sono finanziamenti a tasso fisso per i dipendenti pubblici e privati con contratto a tempo indeterminato e per i pensionati.

L'importo della cessione può aumentare, solo per i lavoratori dipendenti, fino ai 2/5 dello stipendio grazie al prestito delega (c.d. “doppio quinto”).

In questo caso bisogna prestare molta attenzionea sottoscrivere il contratto in quanto in caso di riduzione dello stipendio come si riesce a vivere? Poiché il prestito è garantito dalla cessione del V°, la concedibilità non dipende da eventuali problemi di credito passati.

Attenzione : in caso trattenuta per pignoramento del quinto dello stipendio disposto dal giudice, questa si aggiunge alla cessione del quinto volontaria.

CLAUSOLA PENALE

Le parti per rafforzare il vincolo contrattuale inseriscono nel contratto una clausola con cui stabiliscono quanto dovrà essere pagato, a titolo di penale, da quella di esse che dovesse rendersi inadempiente. La clausola penale contiene una liquidazione anticipata del danno.

CODICE DEL CONSUMO

Indica il decreto legislativo 6 settembre 2005 n. 205

COMPRAVENDITA

E' un contratto che ha per oggetto il trasferimento della proprietà di una cosa verso il corrispettivo di una somma di denaro (prezzo). La vendita è un contratto consensuale. Per il suo perfezionamento non occorre la consegna della cosa; la consegna costituisce una delle obbligazioni del venditore.

COMPROMESSO

E' il contratto con il quale le parti si obbligano a concludere un futuro contratto di cui fin d'ora viene determinato l'intero contenuto. Oggetto del contatto è una prestazione. Il compromesso è denominata anche "contratto preliminare" o "promessa di vendita".

COMUNIONE DEI BENI

Trattasi del regime patrimoniale legale della famiglia applicato in mancanza di diversa scelta al momento del matrimonio.

CONDIZIONI GENERALI DEL CONTRATTO

Trattasi di un complesso di norme contrattuali predisposte da uno dei contraenti per assicurare l'uniformità del contenuto di tutti i rapporti di natura identica. Il cliente di norma non può discuterle: o aderisce accettandole in blocco o rifiuta.

CONDOMINIO

E' una delle figure della comunione molto diffusa nell'edilizia moderna. Negli edifici si verifica quando gli appartamenti di cui l'edificio è formato non appartengono alla stessa persona, ma a persone diverse. Ciascuna di queste persone è proprietaria esclusiva del proprio appartamento, ma alcune parti dell'edificio: il suolo, le fondazioni, le scale ecc., appartengono in comunione ai vari condomini. La comunione condominiale non è soggetta a scioglimenti.

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Glossary 2.7 uses technologies including PHP and SQL